Business plan per le PMI

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Guida business planIl business plan per le PMI

Studio Zamprogna & Brusa

Serve il business plan alla piccole e medie imprese? La domanda è lecita considerando la grande diffusione di questo strumenti di direzione.

Partiamo dal presupposto che ogni impresa ha la sua strategia di business o competitiva. Anche il piccolo imprenditore disorganizzato ce l’ha.

La strategia può essere esplicita o meno, intenzionale o emergente, ma la scelta di che cosa produrre, per chi e come non può mancare mai.

Ciò che spesso manca è invece quello strumento che consente di esplicitarla e di indirizzare la sua attuazione verso obiettivi coerenti con le attese dei proprietari. Si tratta del piano strategico, spesso chiamato anche piano industriale o business plan. La mancanza di un piano di lungo periodo, anche nelle PMI, è un handicap di non poco conto e da non sottovalutare.

Di solito sono le richieste di finanziatori esterni, si chiamino banche, fondi d’investimento, borsa o altri, a fare scattare in azienda l’esigenza di fare il punto sulla propria strategia attuale e sui piani futuri per consolidarla o per modificarla. In ogni caso, ogni responsabile d’impresa dovrebbe rendersi conto dell’utilità di un piano strutturato di medio-lungo termine, sia quando non ha in mente grandi cambiamenti nelle scelte di prodotto, cliente, area di sbocco, sia quando sta avviando un processo di ridefinizione del proprio business e dei propri confini.

Questa “necessità” nasce soprattutto da una domanda: dove conducono le mie idee strategiche, a quali risultati economici e competitivi e come dovrei operativamente concretizzarle?

Per rispondere a questa domanda occorre dotarsi di un business plan strutturato e coerente, basato su una logica ben precisa. In questi ultimi anni la “produzione” di business plan si è diffusa e moltiplicata, ma in parecchi casi ciò è avvenuto all’insegna dell’improvvisazione. Il sintomo più tangibile di ciò è la produzione di “numeri” del piano, corrispondenti ai risultati attesi del bilancio preventivo pluriennale, con improbabili formule ed estrapolazioni, senza il solido supporto di ipotesi chiare e realistiche sui determinanti o driver dei risultati economico-finanziari futuri

business plan pmi

In realtà, il passaggio da un’idea imprenditoriale (intenzione strategica) ai risultati ottenibili nel medio-lungo periodo è un processo serio e articolato, scomponibile così:

  • descrizione della strategia in essere e dei suoi risultati recenti
  • esplicitazione delle intenzioni strategiche
    su business, prodotti, clienti, ecc.
  • individuazione di una mappa strategica di business che metta in luce i pochi fattori critici di successo per raggiungere gli obiettivi di fondo della gestione
  • identificazione delle azioni o iniziative strategiche per concretizzare l’idea imprenditoriale, con i relativi progetti attuativi (fasi, tempi, risorse, responsabilità)
  • formulazione delle ipotesi di mercato e di gestione all’origine dei risultati economici e competitivi attesi
  • redazione di un bilancio preventivo pluriennale e di altre stime, relative a risultati extra-contabili.

Come si nota, redigere un business plan, sia pure semplificato per modellarlo sulla realtà delle PMI, è un lavoro complesso, che richiede elevata professionalità, ben più robusta di quella sufficiente per “produrre numeri e bilanci preventivi”.

In particolare, si segnala il momento critico della mappa strategica, che ha più funzioni:

  • esplicitare in modo razionale le intenzioni strategiche
  • individuare i fattori critici di successo del business, su cui fare leva per godere di vantaggi competitivi
  • guidare la scelta dei piani d’azione
  • rendere possibile la definizione degli indicatori di risultato più rilevanti di gestione corrente e, soprattutto, di gestione strategica.

Il set di questi ultimi indicatori, e il relativo report ad uso direzionale è l’ormai ben noto Balanced Scorecard, di cui in questi anni si è parlato molto, spesso però considerandolo un mero esercizio di elencazione di tanti indicatori extra-contabili e non uno step del business plan.

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Zamprogna & Brusa Consulting - Studio commercialista e di consulenza direzionale a Torino